Se le feste natalizie sono purtroppo finite, non lo è certo la voglia di brindare! Il consiglio è quello di prendersi il tempo per scegliere le bollicine più adatte alle nostre occasioni speciali, andando a scoprire l’imprinting dato dalle diverse zone produttive.
Come? Intraprendendo un viaggio virtuale nel Trentino spumantistico attraverso sei territori e altrettanti produttori.
Partiamo in quota con Cembra Cantina di Montagna (la più alta del Trentino!) e il suo Oro Rosso, omaggio esplicito al porfido, la pietra che caratterizza sia il paesaggio che i vini della Valle di Cembra. Uno spumante con 48 mesi di affinamento sui lieviti che nasce da uve 100% Chardonnay coltivate su ripidi vigneti terrazzati tra i 600 e i 750 metri sul livello del mare. I terreni porfirici donano sapidità, mineralità, verticalità e straordinaria persistenza. Se riuscite a resistere conservatene un po’ in cantina: vi stupirà il suo potenziale di invecchiamento.
Ci spostiamo verso nord, in Piana Rotaliana, per incontrare Dorigati di Mezzocorona. È qui che nasce il famoso Methius Trentodoc Brut Riserva, con i suoi 60 mesi di affinamento in bottiglia, e il più recente Om de Fer, Blanc de Blancs da uve Chardonnay accompagnate talvolta da una piccola percentuale di Pinot Bianco. 24 in questo caso i mesi di affinamento sui lieviti e curiosa l’origine del nome: “Uomo di ferro”, questa la traduzione, richiama l’armatura del coraggioso Conte Firmian che, secondo la leggenda, uccise il terribile Basilisco che terrorizzava gli abitanti della Piana Rotaliana.
Non mancano storie da raccontare in Valsugana, come quella di Cenci Trentino. Nata dalla grande passione di Valentino e Silvia per le bollicine, che li ha portati a lasciare i loro lavori per inseguire il sogno di realizzare una cantina dedicata a Chardonnay e Metodo Classico trentino. Tra le loro creazioni, il Trentodoc Brut Nature, che nasce a 400 metri sul livello del mare e beneficia di un clima fresco e di una marcata escursione termica, grazie anche alla presenza dei laghi. Qui sono 30 i mesi di permanenza sui lieviti e il dosaggio di zuccheri a zero.
Strategica la presenza del lago anche per Trentodoc Brezza Riva di Agraria Riva del Garda. Uno spumante che, fin dal nome omaggia il soffio leggero dei venti che si levano dal Garda, ma che nel più grande lago italiano ha trovato anche la “cantina” ideale per riposare e diventare la versione di punta di questo grande spumante. Nel 2020 infatti sono state posizionate a 38 metri di profondità 1.216 bottiglie destinate a Riserva: da allora hanno goduto di un processo di maturazione per un’evoluzione lenta e costante, con temperatura regolare e una pressione superiore a quella atmosferica, oltre al dolce cullare della corrente che evita depositi e stratificazioni. In attesa del conto alla rovescia per il “ripescaggio”, spazio ai brindisi con le versioni Trentodoc Brezza Riva Brut, Millesimato Brut 2013 e Riserva Pas Dosé 2018.
Ci spostiamo in Vallagarina, a Borgo dei Posseri, con il suo Tananai nato al 50% da uve Chardonnay e al 50% da uve Pinot Nero, coltivate tra i 520 e i 720 metri sul livello del mare. Il blend riposa per 32 mesi sui lieviti acquisendo struttura ma mantenendo l’acidità data dalle uve provenienti da terreni montani. Un modo curioso per scoprirlo è quello di partecipare all’enotour tra i vigneti che la cantina organizza su prenotazione: sarà il calice di benvenuto prima di partire alla volta delle isole dedicate alle altre produzioni aziendali.
Chiudiamo tra i vigneti della collina di Trento, dove nascono le bollicine di Maso Martis. Come la Cuvée Madame Martis Limited Edition Dosaggio Zero Riserva 2010, in cui l’eleganza del Pinot Nero e la fragranza dello Chardonnay incontrano la morbidezza del Meunier, di cui Maso Martis è uno dei pochissimi produttori. Uno spumante raro e prezioso, che prevede 11 anni di permanenza sui lieviti e un anno in cantina dopo sboccatura. La sua seconda edizione, attualmente in commercio, è disponibile solo in 400 esemplari. Per veri intenditori! Menzione d’onore anche per il Rosé Extra Brut di casa, sul primo gradino del podio nel prestigioso “The World’s Best Rosés” del portale Wine Searcher.
Un vero e proprio vanto e riconferma di quanto le bollicine di montagna siano sempre più apprezzate in tutto il mondo, come testimoniano le 62 medaglie, 26 ori e 36 argenti, nell’edizione 2023 del selettivo Champagne & Sparkling Wine World Championship. Tra questi, plauso ai soci della Strada del Vino e dei Sapori premiati: Altemasi, Cantina Aldeno, Cantina di Riva, Cantina d’Isera, Cantina Sociale di Trento, Cantina Toblino, Cesarini Sforza, De Vigili, Endrizzi, Ferrari Trento, Letrari, Madonna delle Vittorie, Maso Martis, Maso Poli, Revì, Rotari, Terre del Lagorai.
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E allora… un brindisi per uno spumeggiante 2024!
© Foto di copertina: Archivio Palazzo Roccabruna