Comunicato stampa della Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi del 28 agosto 2017

 

Una folla è intervenuta ieri sera a Verla di Giovo per il convegno “Raccontami Uva…60 anni di ricordi”, a cui è seguito il taglio della torta per il 60° compleanno della Festa dell’Uva


Grande successo ieri sera per il 10° convegno “Raccontami Uva…”, l’appuntamento che apre la stagione di eventi legati alla Festa dell’Uva (22 – 24 settembre) e che quest’anno è stato dedicato alla celebrazione di un traguardo particolarmente significativo, i sessant’anni della Festa dell’Uva. Una serata che, attraverso la viva voce di alcuni dei protagonisti di questo evento, ha fatto emozionare e divertire, ripercorrendo in modo spontaneo e informale la storia della manifestazione più longeva del Trentino dedicata all’uva e alla viticoltura.

E’ stata la Banda Piccola Primavera di Verla a dare il benvenuto, ieri sera al crepuscolo, ai tanti spettatori presenti a Verla di Giovo per assistere al convegno “Raccontami, Uva….60 anni di ricordi”, che la Pro Loco di Giovo, organizzatrice della Festa dell’Uva, ha voluto quest’anno dedicare al racconto della storia di questo evento.
La serata si è aperta con la consegna delle targhe realizzate dall’artista Marco Arman ai presidenti che si sono succeduti al timone della Pro Loco e del Comitato realizzatore della Festa dell’Uva dal 1956 ad oggi, partendo dal primo, Tommaso Pellegrini, fino all’attuale presidente, Cesare Pellegrini: le parole di affetto e partecipazione che ognuno di essi, anche a distanza di molti anni, ha speso nei confronti della festa hanno reso bene l’idea del valore che questo evento assume per la popolazione a Giovo, dove ogni abitante è in qualche modo coinvolto e la festa diventa strumento importante di aggregazione e socialità.
Fulcro della serata sono stati i racconti di alcuni dei protagonisti della Festa dell’Uva, che hanno riportato aneddoti, memorie e storie della loro esperienza della festa: la conduzione del giornalista Fabio Lucchi, che per più di 15 anni ha presentato la sfilata e la premiazione dei carri allegorici, ha fatto emergere interessanti confronti tra ieri ed oggi, con momenti che hanno dato spazio a sorrisi e a qualche attimo di nostalgia. L’elemento che accomuna tutti i racconti è il sentimento di partecipazione alla realizzazione sfilata dei carri: sfilata che, si capisce, non è soltanto un tassello della festa, ma il suo vero cuore, e viene presa dai partecipanti molto seriamente. Sono stati infatti solo l’amore dei paesani per questa tradizione e la loro tenacia a far sì che la sfilata, nonostante le difficoltà e il tempo che essa richiede ai tanti volontari, sia riuscita a resistere allo scorrere del tempo e sia stata mantenuta fino ad oggi. “All’inizio eravamo in bolletta, contavamo solo su pochi aiuti dei privati: ma noi avevamo tanta voglia di fare e non ci siamo arresi. Un anno io e un gruppo di ragazze abbiamo girato per la festa chiedendo un piccolo contributo per la sfilata. Siamo riusciti a raccogliere 60.000 lire. Una bella somma per allora!” racconta Lino Tiefenthaler, tra i soci fondatori della Pro Loco. Attraverso i racconti ripercorriamo l’evoluzione della sfilata, i cambi stilistici, la crescita artistica, le piccole rivalità tra gruppi che si sono susseguite negli anni. “Nel passato un po’ di campanilismo tra i diversi gruppi dei carri c’era, perché ogni frazione aveva il suo gruppo. Oggi ce n’è molto meno, anche perché i gruppi sono misti, ma lo spirito di competizione è rimasto. Siamo ancora tutti molto gelosi del nostro carro: il soggetto è rigorosamente segreto, non lo si dice neanche in famiglia” garantisce Ivonne Pellegrini, per anni coinvolta nella realizzazione dei carri. Emergono però esempi di collaborazione, come quello di Carla Pellegrini, sarta, che dal 1988 realizza la gran parte dei costumi della sfilata, dando una mano a tutti: “La sfilata della Festa dell’Uva negli anni ha sedimentato una sua identità, un suo carattere ben definito, fatto anche delle sue figure e dei suoi costumi. C’è ad esempio il personaggio della Regina dell’Uva, che è unico. Oggi l’importante per questa manifestazione è mantenere questa sua peculiarità”. Dopo il saluto conclusivo del senatore Franco Panizza, che ha sottolineato l’importanza di questo evento a livello non solo locale ma anche nazionale, il presidente della Pro Loco Cesare Pellegrini ha tenuto a ringraziare i giovani, sottolineando come “è importante ripercorrere la storia della Festa dell’Uva, capirne le motivazioni e mantenerla viva, perché è emblema dell’evoluzione culturale del nostro territorio. Lo facciamo per noi, ma anche per le nuove generazioni, perché mantengano sempre viva questa tradizione.” La serata si è conclusa in dolcezza con iltaglio della torta della Festa, realizzata dalle Donne Rurali.
In occasione del convegno ha inoltre inaugurato la mostra dedicata ai 60 anni della Festa, che raccoglie fotografie, documenti, articoli di giornale, oggetti e pezzi di allestimento appartenenti a carri allegorici ormai scomparsi, in visione fino al 24 settembre.

 

Info
Cesare Pellegrini 328 7661267
segreteria@festadelluva.tn.it
www.festadelluva.tn.it
Facebook @festadelluvagiovo