Con 120 voti, è il carro degli Sprizoni, dal titolo “Il ticchettio della vite“, ad aggiudicarsi il primo posto della Sfilata dei carri allegorici della 59° edizione della Festa dell’Uva, conclusasi ieri a Verla di Giovo (TN).
Un carro che attraverso i suoi colori e le sue animazioni, ha voluto raccontare la relatività del tempo, che assume valore in base a quello che si fa mentre passa. Non a caso, tra i personaggi interpretati spiccava un pensieroso Albert Einstein, affiancato da una gigante lampadina costruita con decine e decine di bottiglie di vino rovesciate, il cui ingresso è stato anticipato da una sfilata di giovani ragazze che interpretavano i pianeti del Sistema Solare, e seguito da altri personaggi che interpretavano degli orologi.
Oltre al plauso per la raffinata realizzazione di costumi e allestimenti, il gruppo è stato premiato per la correlazione con il tema dell’uva e del vino. Come hanno spiegato i creatori, infatti, nella dimensione valligiana della Valle di Cembra, gli spazi terrazzati mostrano il loro legame con il tempo che passa nel frutto della vite che matura al sole. Il tempo diventa così relativo anche qui: il contadino non può prevedere il ritmo delle stagioni, se pioverà con frequenza o ci sarà siccità, né potrà sapere in anticipo quando potrà raccogliere il suo prezioso frutto. Saper aspettare e lavorare in funzione di un tempo misterioso e caotico diventa dunque il segreto per riuscire ad ottenere una vendemmia abbondante di anno in anno nello spazio che lo circonda.
Il carro è dunque un omaggio a queste forze naturali indomabili che controllano l’esistenza dell’universo e allo stesso modo regolano la nostra vita ma, soprattutto, all’ingegno umano e alla sua capacità di vedere e creare qualcosa di unico dalla realtà che lo circonda. È infatti la mente umana che, col passare del tempo e delle tradizioni, è riuscita a plasmare lo spazio circostante e, dopo lenta maturazione dell’uva, a trasformare il frutto in vino.
Al secondo posto, con 118 voti, si è invece classificata la “Caneva-carro” dell’Apik, che raccontava le varie fasi della produzione del vino, dal lavoro nei campi al consumo conviviale in cantina,
mentre al terzo, con 116 voti, il gruppo dei Passitos con il carro “Social Valley”, in omaggio al mondo dei social network.